Storia del Limoncello

La storia del limoncello parte da lontano e si perde nel corso dei secoli. Oggi il limoncello è il re dei liquori della Campania. Giallo come il sole, porta con sé tutta la gioia della Costiera Sorrentina e Amalfitana. Dal gusto acuto e dolciastro, è un digestivo antichissimo anche se “codificato” solo nel 1900 e pressoché sconosciuto fuori dai confini regionali fino agli anni ‘80. Oggi è famoso in tutto il mondo e ogni turista che tocca le meravigliose coste della Campania si gode un goccetto di questo liquore dal colore dell’oro e dalla storia antiquata.
Tecnicamente il limoncello viene “scoperto” all’inizio del ‘900 in una pensioncina a Capri, nei pressi della villa di Axel Munthe, uno dei padri della psichiatria moderna. Lì lo studioso e i tanti amici intellettuali dell’Isola Azzurra andavano dalla signora Maria Antonia Farace dopo pranzo per gustare questo famoso digestivo fatto seguendo una ricetta della nonna. Stando a quanto riporta la Federvini è grazie alla signora Farace che oggi abbiamo la ricetta del limoncello: ma ci sono tantissime leggende che toccano le città di Sorrento e Amalfi.
Risalire alla storia del limoncello è impossibile perché secondo alcuni nasce addirittura in epoca Romana, insieme allo sviluppo della coltivazione del limone nella zona, come testimoniano degli affreschi ritrovati a Pompei: per questo motivo si parla di “scoperta” del ‘900 e non di invenzione del limoncello. Alcune leggende collocano il limoncello ai tempi delle invasioni dei Saraceni, molto prima dell’anno 1000 e, secondo alcuni, proprio ai popoli della Penisola Araba si deve questa bevanda, perché sarebbero stati i primi a coltivare i limoni.
La cosa certa in base alle carte scritte è che nel XIV Secolo già si parlava di “limoncello” ma il termine era usato a Sorrento per indicare i limoni comuni, quasi come fosse un vezzeggiativo, visto che i limoni di Sorrento sono molto più grossi di quelli “classici”. Nel 1600 l’Accademia della Crusca riporta per la prima volta il termine “Limoncello” col significato di bevanda: addirittura Francesco Redi, un accademico e scrittore, riporta nel suo libro Bacco in Toscana che “L’acqua cedrata di limoncello sia sbandeggiata nel nostro ostello”.
Negli anni ‘80 un po’ per il colore sgargiante tanto di moda in quegli anni, un po’ per il costo bassissimo della preparazione, ha letteralmente invaso le tavole delle osterie di tutta Italia e spesso ancora oggi le trattorie offrono il limoncello alla fine del pasto.

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